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Promuovere l’accessibilità è cool. Fallo con un selfie!

Parte da Lecce la campagna visual viral #accessibilityiscool, lanciata dall’associazione di promozione sociale Movidabilia in occasione dell’Inaugurazione della mostra AMARE LE DIFFERENZE, nata dall’omonimo visual contest, che rimarrà esposta presso l’Eos Hotel di Lecce, in via Alfieri 11 a Lecce sino al 29 dicembre.

accessibility is cool

Il gioco funziona così: tutti gli amanti dei social network e dei selfie sono invitati a scattarsi un selfie in un locale accessibile a portatori di disabilità motorie o sensoriali e a postare l’immagine sul proprio diario di fb o direttamente sulla pagina facebook di Movidabilia , usando l’hashtag
#accessibilityiscool, #movidabilia e il nome del locale e la città (esempio#eoshotel – Lecce).
Poi, come si confà a tutto ciò che è diventato viral sui social network più usati, si nominano amici e amiche affinché facciano lo stesso.

Il motivo alla base del gioco-contest è semplice:
denunciare la non accessibilità è utile, ma valorizzare l’accessibilità è cool!

La campagna nasce anche per il lancio delle magliette di Movidabilia, che giocano con la retorica che spesso ruota intorno al mondo della disabilità. Questo ribaltamento del punto di vista che mira a valorizzare l’accessibilità più che a denunciare la non accessibilità e a parlare di dbrailleisabilità come un problema ma anche come un diverso modo di percepire e decodificare la realtà, anch’esso da valorizzare, si rispecchia nei pay-off e nelle frasi riportate sulle magliette per il selfie perfetto:

L’amore è cieco ma legge il Braille,
In Lis We Trust,
Diversamente figo,
Diversamente figa,
Accessibility is cool.

Lo scopo è quindi da un lato la raccolta fondi attraverso le donazioni, dall’altro l’idea di creare una mappatura (attraverso i selfie) dei locali accessibili d’Italia e del mondo.

Why a Cloudy May is the secret ingredient

Ok, let’s talk clearly. I’m feeling like writing this morning. But as I woke up, the only certainty of the day was that it’s a very cloudy May in this bottom of south.
While my thoughts were joining this little side of almost Marquezian South to a very UK-like weather consideration, I decided to use a title generator with the keyword ‘Cloudy May’ and this is the title that came out.

Am I the person who renounces writing just because the title I was given is meaningless? Certainly not (as you’ll see by the title of my next romance, coming soon). So, here follow the reasons why a cloudy May is the secret ingredient. For happyness, I guess.

– First, beaches are almost empty on saturday morning. The sun, when it comes out but for a few minutes, is hot. Well… warm. You’ll get little tanned and won’t get burnt. Because, here in South, the typical May attitude is thinking that until an avalanche of tourists won’t be filling our seaside, the sun can’t be too dangerous. Big, big mistake.

– If you don’t live here, you can at least pretend that Summer won’t start before your vacation, and maybe for one year you will not see on facebook the amazing caribbean pics posted by those who’re having a little pause of one hour to the seaside (this consideration can’t be done by my facebook contacts, though)

– Keep this article in mind when, next November, someone will try to tell that the main manifestation of climate changes is the warm weather of Puglia and Sicily, where people still have a bath during the week end. You’ll know it’s just our legally accepted amount of summer days that must be paid as amend of our destiny of ‘poor south people’.

– The picture you see above, is one of the amazing local horizons portrayed by Milena A. Carone. You can see and read many more landscapes of Salento (and much MUCH more) in her ‘Sedici – Sixteen’She gave me (and she’ll give you as well) another reason why a Claudy spring is a ‘secret ingredient’.

Commenti sull’Undici-Undici. Un fenomeno DOP

vino11/11. San Martino.
Qualcosa di men che significativo per il resto del mondo. Fondamentale nel folklore salentino.
Già a Bari, la festa di San Martino non esiste. L’Unidici Undici non è niente, uno dei tanti giorni dell’attesa che va da Halloween e tutti i santi e i morti al Natale.
Qui nel Tacco, possiamo dirlo, San Martino è persino più importante del Natale. Perchè non ci si scambiano regali e si beve il vino novello.

Si capisce l’entità della faccenda non solo consultando la lista di Sagre e feste del Vino Novello in zona in questo periodo (solo due giorni fa a Nociglia, tra tamburellisti auto organizzati e vino sfuso, ho visto una succursale di paradiso. O di inferno… che è poi la stessa cosa).
L’importanze di San Martino si capisce anche contanto la percentuale di post e tweet in merito, preparativi e foto su instagram nelle ore che precedono la serata dell’Undici Undici.[quello che si legge nelle ore che seguono i festeggiamenti, non conta. per ovvi motivi di alcol nel sangue].

Ecco a voi le pre-testimonanze dell’ultimo Undici Undici.

imagesLivio, scrittore.
I salentini credono che San Martino sia come il Natale, festeggiato in tutto il pianeta. Invece già a Bari non sanno cosa sia ‘sta festa che al liceo ci faceva guadagnare, il giorno dopo, un’assenza giustificata per sbornia rituale e propiziatoria. Ricordo che perfino mio padre fu indulgente quando mia sorella, a 12 anni, tornò ciucca.

Alessandra, esule di luoghi e di anima.
L’11/11 per me e’ un giorno speciale, una festa sentita che sa di ‘casa’, cose buone, profumi caldi, ricordi sfocati. E’ una festa conviviale che non vuole auguri immotivati, che pur non prendendosi troppo sul serio crea l’atmosfera dei piaceri condivisi. Ecco perche’ ogni 11/11 mi sveglio un po’ più felice…e mi addormento più malinconica.

Monica, prof e artista.
Un maglione carico di profumo di caldarroste, il tepore di casa di splendidi amici, la certezza che S. Martino è una di quelle serate che non puoi scordare di festeggiare, come da tradizione. E quest’anno abbiamo bissato. Cos’altro?

Giuseppe, amico di Monica.
Qui da noi invece San Martino è giorno di cambiamenti. In passato segnava la fine dei lavori nelle campagne e per i lavoratori delle cascine significava dover traslocare presso altre cascine perchè non sempre si otteneva il permesso di lavorare anche nell’ anno a venire, e siccome le case dei dipendenti erano di proprietà dei cascinari bisognava caricare tutto su un carro e sbaraccare. Insomma qui da noi San Martino era sinonimo di cambiamento, e non a caso quando uno fa un trasloco qui ti dicono “son dre’ a fa un San Martin”.

# consigliato: #sanmartino

Fossi in voi, prenoterei ora un viaggio a Lecce per l’Undici Undici 2014. E prenotate anche la trattoria, da domani la data darà nuovamente il tutto esaurito.