Lasciamo perdere la faccenda del sorriso.
Ovunque si vada ci sono ottimi motivi per sorridere e anche per non farlo. Da una terra ci si deve aspettare, a mio avviso, gente vera, talvolta arrabbiata o rabbuiata. Solo così un posto non ti resterà solo nel cuore, organo a volte sopravvalutato, ma anche nella testa, nelle viscere, e il suo odore sulla pelle.
La Thailandia è rimasta sulla pelle di Rachele, che mi presta la sua faccia, i suoi consigli e la sua pelle (appunto), lei che fa su e giù dalla Thailandia e dal resto del mondo da quando aveva 17 anni e che di percorsi fuori dal tracciato ne sa decisamente qualcosa.
Primi spostamenti
In Thailandia è possibile arrivare dall’Italia facendo scalo a Dubai o a Londra. Tra le compagnie più economiche c’è Euroflot che fa scalo su Mosca, e anche la Turkish non è niente male, con scalo a Istambul.
Da Milano e da Roma ci sono anche i diretti, ma il prezzo sale.
Una volta arrivati in aeroporto, la cosa più comoda è prendere un taxi e farsi portare direttamente al proprio alloggio mostrandone l’indirizzo. Una buona alternativa consiste nell’airport Rail link, treno che porta direttamente in centro, per un costo decisamente economico rispetto al taxi, ma per arrivare a destinazione bisognerebbe, nella gran parte dei casi, cambiare mezzo e, con la stanchezza del volo e un grande bagaglio, può non essere sempre la soluzione migliore.
Prima raccomandazione (sempre da Rachele), per chi viaggia in stile Valigia Chiusa: evitare posti come Pukhet, Koh Phi Phi, Koh Samui, Pattaya, ovvero i luoghi di mare più turistici e che vi proporranno tutte le agenzie.
Di posti altrettanto belli ce ne sono tanti. Ma più veri, meno affollati. Per maggiori info su questi, meglio cercare nei travel blog dei forum e dei consigli di chi c’è stato (cercare in google TRAVEL BLOG THAILANDIA oppure PERCORSI ALTERNATIVI THAILANDIA CONSIGLI). Tra le mie ricerche è venuto fuori un bel pezzo fotografico su Zingarate (ok, vi do il link, ma voi non barate e leggete prima questo articolo sino alla fine va bene?)
Parentesi Bangkok: nella capitale si possono distinguere due zone, quella della città vecchia, dove le costruzioni sono più a misura d’uomo, i mercati sgorgano ad ogni angolo della strada, le punte dei templi spuntano tra le case stagliandosi contro il cielo, e poi la parte dei grattacieli, invasa da centri commerciali e uffici, dove spesso il traffico blocca qualsiasi mezzo di trasporto, escluso lo Skytrain (BTS), ovvero il mezzo più comodo e veloce per muoversi nell’affollatissima capitale. Inoltre, spesso si usa il mototaxi, che a primo impatto potrebbe essere terrorizzante, vista la guida folle dei thailandesi. Sembrano non esistere regole, i motorini sfrecciano quasi impazziti in qualsiasi direzione, ma chi è alla guida sa benissimo come gestire l’apparente caos, seguendo il principio: “speriamo l’altro mi veda e freni prima lui, altrimenti, dai, ci dovrei riuscire anche io”.
(fonte: una guida redatta da Rachele, che ho sempre amato e amerò sempre per la sua destabilizzante sincerità)
Solo per un po’ di tempo?
un paio di eventi che mi hanno segnalato.
Le feste della Thailandia seguono quasi tutte il calendario lunare e sono legate ai rituali buddisti o bramani, altre invece alla semina e al raccolto del riso. E già questa cosa è molto bella.
Agli inizi di maggio il Re apre la stagione delle risaie e, nel nord del paese, sempre nello stesso periodo, si celebra la festa dei razzi per fare cadere la pioggia che annaffierà le risaie.
Poi c’è la LOI KRATONG FESTIVAL conosciuta anche come “Festival delle Luci”, in cui tutta la popolazione del Regno porta candele e lampade lungo le rive di fiumi, canali e ovunque si trovino corsi d’acqua. La celebrazione cade nella notte di luna piena del 12° mese lunare.
Quindi, luna piena, acqua e centinaia di migliaia di galleggianti finemente ornati con bastoncini d’incenso, candele votive, fiori che vanno alla deriva in segno di buon auspicio e prosperità e per omaggiare la Dea delle Acque. A queste si aggiungono le lampade di carta che vengono fatte volare nella notte.
Tra un paio di giorni, qualche dettaglio in più per andare in Thailandia per periodi più lunghi…